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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di MRS PURR


   Harry e Ron godettero molto a sentire Hagrid chiamare Gazza ‘quel vecchio scemo’.
‘E quanto alla gatta, MRS PURR, una volta o l'altra la presento a Thor. Lo sapete che ogni volta che vado su alla scuola mi segue dappertutto? Non riesco a levarmela dai piedi... Gazza la aizza’.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Gazza possedeva una gatta di nome MRS PURR, una creatura color polvere, tutta pelle e ossa, con due occhi sporgenti come fari, spiccicata al suo padrone. La gatta pattugliava i corridoi da sola. Bastava infrangere una regola di fronte a lei, mettere appena un piede fuori riga, ed eccola correre in cerca di Gazza, il quale puntualmente appariva due secondi dopo, tutto ansimante. Gazza conosceva i passaggi segreti della scuola meglio di chiunque altro (tranne forse i gemelli Weasley) ed era capace di sbucare fuori all'improvviso al pari dei fantasmi. Gli studenti lo detestavano, e desideravano con tutto il cuore di riuscire ad assestare un bel calcio a MRS PURR.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Era Gazza che parlava con la gatta, MRS PURR. Inorridito, Harry agitò all'impazzata la bacchetta, facendo segno agli altri tre di seguirlo più in fretta possibile. Svelti svelti, senza far rumore si diressero verso la porta opposta al punto da cui proveniva la voce di Gazza. L'ultimo lembo degli abiti di Neville era appena sparito dietro l'angolo, quando udirono Gazza entrare nella sala dei trofei.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

    Scivolarono lungo corridoi illuminati a strisce dal chiarore lunare proveniente dalle alte finestre. Ogni volta che giravano un angolo, Harry si aspettava di imbattersi in Gazza o in MRS PURR, ma ebbero fortuna. Salirono a tutta velocità su per una scala fino al terzo piano, e in punta di piedi si avviarono verso la sala dei trofei.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   Era una specie di ronfo.
MRS PURR?’ chiese in un sussurro Ron scrutando le tenebre. Non era MRS PURR. Era Neville. Stava lì raggomitolato sul pavimento, profondamente addormentato; ma non appena gli si furono avvicinati, si svegliò di colpo e saltò su.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)


   ‘Ciao, eh!’ la salutò Ron.
In tutti i casi, non era quel che si dice il modo ideale di concludere la giornata, pensò Harry molto più tardi, mentre giaceva sveglio ad ascoltare Dean e Seamus che si addormentavano beatamente (Neville non era ancora tornato dall'infermeria). Ron aveva passato tutta la serata a dargli consigli del tipo: ‘Se cerca di lanciarti una maledizione, sarà meglio che la schivi, perché non mi ricordo come si fa a bloccarla’. Le probabilità che Gazza o MRS PURR li trovassero erano molte, e Harry sentiva di star sfidando la sorte a infrangere una seconda volta le regole della scuola nell'arco della stessa giornata. D'altro canto, nel buio, continuava a vedere il ghigno di Malfoy: quella era la sua grande occasione per vedersela con lui da uomo a uomo. Non poteva perderla.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   ‘Io lo so a che cosa stai pensando, Harry: a quello specchio. Ma questa notte non ci tornare’.
‘E perché no?’
‘Boh. So solo che ho una sensazione strana... e poi troppe volte te la sei cavata per il rotto della cuffia. Gazza, Piton e MRS PURR fanno la ronda. Credi di essere al sicuro solo perché non ti vedono? E se ti vengono a sbattere addosso? E se fai cadere qualcosa?’
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Harry riuscì a coprire sé e l'amico col mantello, proprio nel momento in cui apparivano sulla porta gli occhi fosforescenti di MRS PURR. I due ragazzi si immobilizzarono. Entrambi furono colpiti da uno stesso pensiero: il mantello funzionava coi gatti? Dopo quella che parve un'eternità, la gatta voltò la coda e se ne andò.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Quando finalmente Harry si alzò da tavola, era carico di tutti gli strani oggetti venuti fuori dalle confezioni dei petardi, fra cui un pacchetto di palloncini luminosi a prova di spillo, un kit ‘fai-da-te’ per far spuntare le verruche e una scacchiera magica tutta nuova, completa di pezzi. I topolini bianchi erano scomparsi, e Harry fu assalito dall'atroce dubbio che potessero diventare il pranzo natalizio della gatta MRS PURR.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Giunti ai piedi della prima scalinata, avvistarono MRS PURR appiattata sull'ultimo gradino.
‘Oh senti, diamole un bel calcio, per una volta’ soffiò Ron all'orecchio di Harry, ma questi scosse la testa. Mentre l'aggiravano con circospezione, MRS PURR puntò su di loro i suoi occhi simili a fari, ma non fece niente.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    Il resto della frase fu coperto da un acuto miagolio all’altezza delle sue caviglie. Abbassò lo sguardo e vide un paio di occhi gialli e grossi come fanali che lo fissavano. Era MRS PURR, la scheletrica gatta grigia di cui Gazza si serviva come arma segreta nella lotta senza fine contro gli studenti.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «D’accordo» disse Harry sottraendosi allo sguardo accusatore di MRS PURR. Ma non fu abbastanza rapido. Attirato sul luogo dalla forza misteriosa che sembrava legarlo alla sua malefica gatta, tutt’a un tratto Gazza schizzò fuori da un arazzo alla destra di Harry, ansimante e stralunato, alla caccia del trasgressore. Intorno alla testa portava una pesante sciarpa scozzese e aveva il naso rosso come un peperone.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    E senza degnare più di uno sguardo Harry, si precipitò fuori dall’ufficio seguito a ruota da MRS PURR.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Quell’armadietto che scompare è stato molto utile!» stava dicendo allegramente a MRS PURR. «Questa volta, gioia mia, Pix ce lo siamo tolto dai piedi».
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    MRS PURR, la gatta del custode, pendeva appesa per la coda dal braccio della torcia. Era rigida come uno stoccafisso e gli occhi spalancati fissavano il vuoto.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)


    Certamente attratto dal grido di Malfoy, Gazza arrivò facendosi largo a spallate tra la folla. Poi vide MRS PURR e cadde all’indietro, coprendosi il viso per l’orrore.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «La mia gatta! La mia gatta! Cosa è successo a MRS PURR?» gridava.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Silente era giunto sulla scena del delitto, seguito da molti altri insegnanti. Superò velocemente Harry, Ron e Hermione e in un attimo staccò MRS PURR dal braccio della torcia dove era appesa.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Quando entrarono nel suo ufficio completamente buio si udì un grande fermento su tutte le pareti: Harry vide scomparire dalle cornici appese al muro molte fotografie di Allock con i bigodini in testa. Allock — quello in carne e ossa — accese le candele sulla scrivania e si fece da parte. Silente stese MRS PURR sul piano lucido e cominciò a esaminarla. Harry, Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata nervosa, poi andarono a sedersi in un angolo fuori dal cono di luce e rimasero a guardare.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    La punta del lungo naso aquilino di Silente si trovava a poco più di un centimetro dal pelo di MRS PURR. La stava osservando da vicino, attraverso i suoi occhiali a mezzaluna e le sue dita tastavano e premevano con garbo. Anche la McGranitt era china sulla bestiola, quasi altrettanto vicina, e i suoi occhi erano due fessure. Piton si teneva in disparte dietro di loro, per metà in ombra, e sul volto aveva l’espressione più strana che si potesse immaginare: era come se stesse facendo di tutto per non sorridere. Quanto ad Allock, gironzolava di qua e di là avanzando ipotesi.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    I commenti di Allock erano punteggiati dai singhiozzi secchi e rumorosi di Gazza. Il custode si era lasciato cadere pesantemente su una sedia accanto alla scrivania con il viso tra le mani, incapace di guardare MRS PURR. Per quanto lo detestasse, Harry non poté fare a meno di provare pena per lui, ma non quanta ne provava per se stesso. Se Silente avesse creduto alla versione di Gazza, lui sarebbe stato certamente espulso.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Intanto Silente mormorava strane parole, colpendo delicatamente MRS PURR con la bacchetta magica, ma non accadde nulla: la gatta continuava ad avere l’aspetto di un animale appena impagliato.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Non è morta?» disse Gazza con voce soffocata guardando MRS PURR da dietro le mani con cui si era coperto la faccia. «Ma allora perché è così… rigida e congelata?»
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Io non ho mai neanche sfiorato MRS PURR» disse Harry a voce molto alta, con la sgradevole certezza che tutti, comprese le foto di Allock appese alle pareti, lo stessero guardando. «E non so neanche che cosa sia un Magonò!»
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Riusciremo a curarla, Gazza» disse Silente con grande pazienza. «Ultimamente, la professoressa Sprite è riuscita a procurarsi alcune Mandragole. Non appena saranno cresciute farò una pozione che riporterà in vita MRS PURR».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)


    Per alcuni giorni, a scuola, non si parlò d’altro che dell’attentato a MRS PURR. Ci pensava Gazza a tenerne desto il ricordo, pattugliando il corridoio dove era avvenuto il misfatto, come se pensasse che il colpevole sarebbe tornato sulla scena del delitto. Harry lo aveva visto darsi da fare con il Solvente Magico di Nonna Acetonella per Ogni Tipo di Sporcizia, per cancellare il messaggio scritto sulla parete, ma invano. Le lettere continuavano a luccicare sulla pietra, imperterrite. Quando Gazza non montava la guardia al luogo del misfatto si appiattava nei corridoi con gli occhi iniettati di sangue e poi saltava fuori all’improvviso davanti agli studenti ignari, pretendendo di punirli accusandoli di ‘respirare rumorosamente’, oppure di ‘avere l’aria felice’.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Ginny Weasley sembrava molto sconvolta per la sorte toccata a MRS PURR. A detta di Ron, amava molto i gatti.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Ma in fondo tu MRS PURR non l’hai neanche conosciuta» le disse Ron per rincuorarla. «Te lo assicuro, senza di lei stiamo tutti molto meglio». A Ginny tremarono le labbra. «Cose di questo genere non capitano spesso a Hogwarts» la rassicurò il fratello. «Vedrai che acciufferanno quel matto che l’ha aggredita e lo sbatteranno fuori in un batter d’occhio. Spero solo che prima di venire espulso ce la faccia a pietrificare Gazza. Sto scherzando…» si affrettò ad aggiungere, perché Ginny era sbiancata come un cencio.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Non lo so» rispose lei aggrottando la fronte. «Silente non è riuscito a curare MRS PURR, e questo mi fa pensare che qualsiasi cosa abbia colpito la gatta non è… ehm… umana».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Ma la mattina dopo la neve che aveva cominciato a cadere di notte si era trasformata in una tormenta così fitta che l’ultima lezione di Erbologia del trimestre fu sospesa. La professoressa Sprite voleva mettere calze e sciarpe alle mandragole, un’operazione delicata che non si sentiva di affidare a nessuno, ora che era diventato così importante che le mandragole crescessero in fretta per riportare in vita MRS PURR e Colin Canon.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry e Ron fecero capolino dietro l’angolo per dare un’occhiata. Era chiaro che, come al solito, Gazza aveva fatto un giro d’ispezione: i due si trovavano di nuovo sul luogo dove era stata aggredita MRS PURR. Bastò un’occhiata per capire il motivo di tanto chiasso. Il corridoio era per metà allagato da un grosso rivolo d’acqua che sembrava provenire da sotto la porta del gabinetto di Mirtilla Malcontenta. Ora che Gazza aveva smesso di gridare si udivano i lamenti di Mirtilla trapassare i muri.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Quando gli sarà sparita l’acne saranno pronte per la rinvasatura» Harry la sentì un pomeriggio spiegare gentilmente a Gazza. «Dopo di che non mancherà molto al momento di tagliarle e metterle a bollire. In men che non si dica, lei riavrà la sua MRS PURR viva e vegeta».
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «E MRS PURR?» sussurrò eccitato.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «L’acqua…» disse lentamente. «L’acqua che veniva giù dal gabinetto di Mirtilla Malcontenta. Scommetto che MRS PURR ha visto soltanto il riflesso…»
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

   Era una mappa che mostrava ogni particolare del castello e del parco di Hogwarts. Ma la cosa davvero sorprendente erano le minuscole macchie d'inchiostro che si muovevano sulla carta, ciascuna contrassegnata da un nome scritto molto piccolo su un cartiglio. Stupefatto, Harry si curvò sulla cartina. Una macchiolina con il suo cartiglio nell'angolo superiore sinistro mostrava il professor Silente intento a camminare su e giù per il suo studio; il gatto del custode, MRS PURR, si aggirava per il secondo piano, e Pix il Poltergeist al momento attraversava a balzi la sala dei trofei. E mentre il suo sguardo percorreva i familiari corridoi, Harry notò qualcos'altro.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)


   Harry rimase lì a fissare la mappa miracolosa. Osservò la minuscola MRS PURR d'inchiostro girare a sinistra e fermarsi ad annusare qualcosa per terra. Se Gazza davvero non sapeva... non avrebbe dovuto passare davanti ai Dissennatori...
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

    Fuori, nel buio corridoio, Harry studiò la Mappa del Malandrino per controllare che la strada fosse ancora libera. Sì, i puntini con i nomi di Gazza e MRS PURR erano ancora al sicuro nei loro uffici… tutto sembrava immobile tranne Pix, che saltellava nella sala dei trofei al piano di sopra… Harry aveva fatto il primo passo verso la Torre di Grifondoro, quando qualcos’altro sulla mappa attrasse la sua attenzione… qualcosa di decisamente strano.
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    «Un uovo?» disse piano mastro Gazza ai piedi delle scale. «Tesorino!» (MRS PURR era evidentemente con lui). «Questo è uno degli enigmi del Tremaghi! Appartiene a un campione della scuola!»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Gazza prese a salire le scale, l’ossuta gatta color polvere alle caviglie. Gli occhi a lampadina di MRS PURR, così simili a quelli del suo padrone, erano fissi proprio addosso a Harry. Lui s’era già chiesto prima d’allora se il Mantello dell’Invisibilità funzionasse con i gatti… sopraffatto dall’ansia, osservò Gazza avvicinarsi sempre di più avvolto nella vecchia vestaglia di flanella. Cercò disperatamente di liberare la gamba imprigionata, ma riuscì solo a sprofondare ancora di qualche centimetro. A momenti, Gazza avrebbe visto la mappa o gli sarebbe venuto addosso…
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Gazza guardò con desiderio su per le scale, passando da parte a parte Harry, che capì che esitava a rinunciare all’opportunità di incastrare Pix. Vai, lo supplicò in silenzio, vai con Piton… vai… MRS PURR spiava da dietro le gambe di Gazza… Harry ebbe la netta impressione che riuscisse a fiutarlo… perché aveva riempito la vasca con tutta quella schiuma profumata?
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Ci fu una pausa. Piton e Moody continuavano a scrutarsi. MRS PURR diede in un sonoro miagolio, sempre spiando tra le gambe di Gazza, alla ricerca della fonte del profumo di bagnoschiuma di Harry.
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Piton scese le scale e oltrepassò Moody senza aggiungere una parola. Gazza richiamò MRS PURR, che fissò Harry con sguardo vacuo per qualche altro istante prima di voltarsi e seguire il suo padrone. Col respiro ancora affannoso, Harry sentì Piton allontanarsi lungo il corridoio; Gazza tese a Moody l’uovo, e sparì a sua volta, borbottando rivolto a MRS PURR: «Non importa, carina… domattina andremo da Silente… gli diremo che cos’ha combinato Pix…»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    «Non possiamo rapire MRS PURR?» propose Ron lunedì all’ora di pranzo, mentre giaceva lungo disteso nel bel mezzo della classe di Incantesimi: era appena stato Schiantato e risvegliato da Harry per la quinta volta di seguito. «Possiamo Schiantare lei qualche volta. Oppure puoi usare Dobby, Harry. Scommetto che farebbe qualunque cosa per aiutarti. Non è che mi lamenti» si alzò in piedi cautamente, massaggiandosi la schiena «ma mi fa male dappertutto…»
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    Qualcosa gli sfiorò le caviglie. Guardò giù e vide la gatta scheletrica del custode, MRS PURR, che camminava furtiva dietro di lui, e gli puntò addosso per un attimo gli occhi gialli simili a lampadine prima di sparire dietro una statua di Wilfred il Meditabondo.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Gazza il custode entrò ansimando. Macchie violette chiazzavano le sue guance incavate e coperte di venuzze, le mascelle gli vibravano e i sottili capelli grigi erano arruffati; a quanto pareva era arrivato di corsa. MRS PURR trotterellava alle sue calcagna, guardò in su verso i gufi e miagolò affamata. In alto si udì un irrequieto frusciare di ali e un grosso uccello marrone fece schioccare il becco, minaccioso.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Scese le scale a tonfi. MRS PURR gettò un’ultima occhiata di desiderio ai gufi e lo seguì.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Gazza è al secondo piano» disse Harry, avvicinando la mappa agli occhi, «e MRS PURR al quarto».
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Sgattaiolarono attraverso il ritratto e si strinsero in fretta sotto il Mantello (Ron era cresciuto tanto che dovette chinarsi per non lasciar fuori i piedi) e poi, senza far rumore e con cautela, scesero le molte rampe di scale, fermandosi di tanto in tanto per controllare sulla mappa la presenza di Gazza e di MRS PURR. Ebbero fortuna: non videro nessuno a parte Nick-Quasi-Senza-Testa, che fluttuava distratto canticchiando qualcosa che somigliava orribilmente a Perché Weasley è il nostro re. Attraversarono furtivi la Sala d’Ingresso e si ritrovarono sui prati coperti di neve. Con un gran tuffo al cuore, Harry vide piccoli quadrati di luce dorata, e una spirale di fumo che saliva dal comignolo di Hagrid. Prese a camminare a passo svelto, con gli altri due che inciampavano e si urtavano alle sue spalle. Marciarono spediti nella neve alta finché non raggiunsero la porta di legno. Quando Harry alzò il pugno e bussò tre volte, dentro un cane cominciò ad abbaiare freneticamente.
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    La seguirono, superando le figure silenziose di Neville, Dean e Seamus, fuori dal dormitorio e giù per le scale a chiocciola fino alla sala comune, oltre il ritratto della Signora Grassa e lungo il corridoio illuminato dalla luna. Harry sentiva che il panico poteva traboccare da un momento all’altro; voleva correre, chiamare Silente; il signor Weasley sanguinava mentre loro camminavano così tranquilli; e se quelle zanne (Harry cercò in tutti i modi di non pensare “le mie zanne”) fossero state velenose? Incrociarono MRS PURR, che li guardò con gli occhi simili a lampadine soffiando leggermente, ma la McGranitt disse «Sciò!» e la gatta scivolò via nell’ombra. Dopo pochi minuti giunsero al gargoyle di pietra a guardia dell’ufficio di Silente.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Ma nemmeno i consumatori di Merendine Marinare potevano competere col signore del caos, Pix, che evidentemente aveva preso a cuore le parole di congedo di Fred. Ridacchiando come un folle, sfrecciava per la scuola rovesciando tavoli, sbucando a sorpresa dalle lavagne, capovolgendo statue e vasi; e per ben due volte chiuse MRS PURR dentro un’armatura, dalla quale fu estratta ululante dal custode furioso. Pix frantumava lanterne e spegneva candele, faceva volteggiare torce fiammeggianti sulle teste degli studenti atterriti, scagliava ordinate pile di pergamene tra le fiamme o fuori dalla finestra; aprì tutti i rubinetti dei bagni, inondando il secondo piano; rovesciò un sacco pieno di tarantole in mezzo alla Sala Grande durante la colazione; e quando aveva voglia di rilassarsi, svolazzava per ore dietro alla Umbridge, facendole una pernacchia ogni volta che lei apriva bocca.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    E con questo corse via. Harry lasciò andare Ron, che aveva un’aria assassina. Rimasero fermi, ansimando, finché MRS PURR, la micia di Gazza, apparve dietro l’angolo.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    Si udì un fastidioso sibilo, mentre Gazza si gonfiava di rabbia; MRS PURR era arrivata non vista e si insinuò tra le sue magre caviglie.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Andò alla porta e gliela aprì. Harry corse giù per la scala a chiocciola e lungo il corridoio deserto. Aveva lasciato il Mantello dell’Invisibilità in cima alla Torre di Astronomia, ma non gli importava; nessuno lo vide passare nei corridoi, nemmeno Gazza, MRS PURR o Pix. Non incontrò anima viva finché non svoltò nel corridoio che portava alla sala comune di Grifondoro.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

   «Bella serata!» urlò Fred. Il castello tremò di nuovo e Harry corse via, euforico e terrorizzato in pari misura. Sfrecciò lungo un altro corridoio, pieno di gufi svolazzanti, inseguiti da MRS PURR che soffiava e cercava di prenderli con le zampe, probabilmente per farli tornare al loro posto...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)